* Vieni a visitare la Casa Contadina a Cogoleto *
 
Via Ciosa  

Ingresso

  Casella di testo: itinerari
 

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Casa Contadina:

Via Ciosa n°1 - 16010 Sciarborasca - Frazione di Cogoleto (GE).   Tel.: 010-9188142

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La Casa Contadina di Sciarborasca appartiene all’architettura rurale, cioè di campagna, ed al giorno d’oggi sono molto rare perché la maggior parte sono state demolite per la costruzione di case moderne. Le Case Contadine sono principalmente costruite in pietra, legno e calce e non hanno una forma ben precisa in quanto le pietre non sono tutte uguali, inoltre in alcuni casi erano costruite anche con i mattoni. I contadini che vivevano in queste case non avevano una vita molto semplice, ogni giorno dovevano coltivare i campi e dare da mangiare al bestiame ed infine c’erano le mucche da mungere.

 

 

 

Fornelli

 

Piattaia

 

Credenza

 

Camera

 

Sartoria

 

Stalla

 

Biblioteca

Casella di testo: Cucina

Le case dei contadini sono costruzioni semplici ed accoglienti,solitamente costituite da due piani. Per fare un lavoro "come si deve" si faceva in modo di costruire la casa esposta al sole, al riparo dal vento e che fosse possibile raccogliere l'acqua li vicino. Per costruire si usava quello che c'era, pietre e legno soprattutto: ci si doveva "dare una botta". Cioè finire presto per poter accudire il bestiame, portare il latte, innaffiare... lavori sempre impellenti. E in questo modo si creava una perfetta integrazione del "costruito" con l'ambiente circostante. La presenza di un nucleo rurale porta più famiglie a vivere condividendo gli spazi e il lavoro. Nel mondo contadino accanto agli adulti, sui campi e col bestiame sono sempre presenti i bambini. Solitamente le case rurali sono costituite da due piani e solaio: al piano terra sono collocati stalla e magazzino, mentre al piano superiore, salita la tipica scala in muratura vi è la cucina con il focolare che in dialetto è detto "Runfo". Al di la, spesso in un unica grande stanza, si trovano i letti, questi hanno un materasso largo ed alto dato lo spessore della lana o della paglia contenuta nel loro interno. A questo piano, nelle fredde giornate d'inverno, si può contare sul calore degli animali proveniente dalla stalla sottostante. Il mobilio all'interno è sempre ridotto all'essenziale. I muri bianchi sono anneriti là dove arriva il fumo della stufa a legna. La stanza con il focolare è il punto di incontro: qui ci si ritrova per la cena, momento di intimità da condividere con tutti. Si mangia in tranquillità perché tutto è a posto: i terreni sono stati irrigati e le bestie riposano nella stalla. Il dopocena è il momento buono per raccontare storie, per fare "due discorsi" tra vicini, giocare una partita a carte o recitare il Rosario durante le "Novene Sacre".

La casa doveva essere molto grande perché le famiglie erano numerose ed era usanza che il figlio minore doveva occuparsi dei genitori senza sposarsi. Il bagno era completamente all’esterno, mentre la stalla si trovava al piano inferiore della casa. All’interno della stalla erano allevate solamente mucche e, per avere dei vitelli, il contadino doveva portarle da un altro contadino che possedeva un toro, pagandolo. Il fieno lo si prendeva in estate durante le fienagioni, si andava in montagna a prendere l’erba per poi farla seccare. Il fieno poi lo si metteva in un banco, cioè in una struttura col tetto movibile sia in alto che in basso. Le case avevano spesso delle nicchie, cioè delle rientranze, nei muri dove di solito vi si mettevano delle statuette di santi. I ricchi andavano spesso dai contadini per comperare le primizie di stagione, tipo fragole, uva, mele,.…. Si usava inoltre il baco da seta, cioè un insetto mangiatore di gelso che quando diventa farfalla produce seta.

Il Comune di Cogoleto ha voluto dare continuità e solidità ad una importante iniziativa che, ha visto protagonisti: le insegnanti della Scuola Elementare di Sciarborasca (sostenute dalla Direzione Didattica Statale di Cogoleto), gli alunni e le famiglie degli stessi. Questa iniziativa sorta, inizialmente in ambito didattico, nell'anno scolastico 1994-1995, ha assunto una forte valenza culturale e antropologica ed ha consentito, nel tempo, di raccogliere innumerevoli  strumenti della cultura materiale contadina e di recuperare importanti informazioni  circa il loro utilizzo. L'amministrazione Comunale ha pertanto individuato in un antico edificio rurale di proprietà del Comune stesso, situato in Via Ciosa, nella frazione di Sciarborasca, la sede ideale, appositamente restaurata con il contributo della Fondazione CARIGE,  per esporre e valorizzare nel modo migliore, gli innumerevoli oggetti ed attrezzi che mettono in risalto varie attività legate al mondo contadino.

All'interno della Tipica Casa Contadina di Sciarborasca troviamo gli ambienti e gli oggetti di chi ha vissuto, lavorato e giocato da protagonista nella società rurale. L'edificio che ospita il museo era davvero una casa contadina, la più antica di Sciarborasca: al piano terra si trovano la cucina e la sala, di sopra le camere da letto e nel sottotetto il fienile, raggiungibile con una scala esterna.

Nelle immediate vicinanze della Tipica Casa Contadina la Comunità Montana Argentea ha realizzato il "Ecomuseo", un museo pedonale che illustra ulteriormente, con pannelli esplicativi, il lavoro dei contadini.

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Barbecue Lato N

 

Fienile Lato E

Lato W

Lato S

 

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